LAGO DI COMABBIO (frazione Corgeno): ha origine glaciale come tutti i laghi prealpini, è ampio 4 kmq e si trova a 243 m s.l.m., non ha comunicazioni superficiali con il vicino lago di Monate, né con il Ticino, ma solo con il lago di Varese, mediante il canale artificiale Brabbia, realizzato agli inizi del secolo. Questa particolare condizione fa sì che oggi la sua profondità massima sia di appena 7,7 mt con una media di 4,4 mt e un volume di acqua di 16,4 milioni di mc.
Attualmente il lago si può considerare, soprattutto per motivi naturali, eutrofo. Rappresenta, infatti, in modo evidente, quel processo evoluto irreversibile che porterà i laghi prealpini ad un grado di trofia e di interramento sempre maggiori.
Certamente l’ottimo lavoro di depurazione svolto dal Consorzio Lago di Comabbio, ora confluito nel Consorzio Lago di Varese, ha contribuito a migliorare notevolmente la salute delle acque, ma il lago rimane non balneabile. Tuttavia, dal punto di vista naturalistico ha una presenza molto ricca di specie faunistiche e floreali, grazie anche al divieto di utilizzare barche a motore. Una caratteristica di questo lago è sempre stata la sua pescosità (luccio, luccio perca, gobbino, scardola, carpa, tinca e anguilla) e la sponda meridionale, meglio nota come baia di Corgeno, è anche zona di rifugio e nidificazione di molte specie di uccelli acquatici e di anatre.
Remare sulle sue placide acque è una bellissima emozione e negli ultimi anni il Comune di Vergiate ha attuato diversi interventi per sviluppare la fruizione turistica e sportiva delle sue rive.
Oggi Corgeno ha un itinerario naturalistico, 'Percorso Acqua', che costeggia la riva inoltrandosi nei canneti, un lido attrezzato con ristorante-bar, spiaggia e un centro di canottaggio con campo di gara nazionale.
Sempre in frazione Corgeno, si trova buona parte di quell’area del lago che viene chiamata la palude di Mercallo; si tratta di una zona in cui è documentata la presenza di antiche popolazioni che venivano chiamate Corogennates, vocabolo di derivazione celtica. Nello spazio d’acqua molto paludoso di fronte a Corgeno furono rinvenuti gli unici insediamenti palafitticoli di tutto il lago.
I primi tentativi per portare alla luce tracce di tali insediamenti risalgono al 1863, coronati dal successo nel 1878.
LA RISERVA NATURALE DEL MONTE SAN GIACOMO (altezza 431 m) (frazione Cuirone) , è la più alta delle tante del Parco Regionale della Valle del Ticino. Le colline moreniche della riserva del San Giacomo e del vicino Monte Vigano sono interamente coperte da fitti boschi ben conservati di pino silvestre e castagno.
Buona parte dell’area è di proprietà pubblica, acquisita negli anni ’80 quando il Comune di Vergiate decise di proteggere questa zona da una minacciata lottizzazione edilizia. Su sollecitazione dell’Associazione Amici di Cuirone, la gestione dell’area è poi passata al Parco del Ticino che opera in convenzione con il Comune. L’istituzione della Riserva Naturale ha consentito la realizzazione degli interventi di restauro e riqualificazione boschiva, l’inserimento di queste aree nel percorso europeo E1.
Dal marzo 2001, la riserva del monte San Giacomo, insieme all’area delle 'sorgenti di Cuirone', è affidata alle cure di Legambiente, che annualmente organizza nella frazione un campo di volontariato frequentato da giovani di numerose nazionalità europee e non.
Al monte San Giacomo si accede da un complesso di scalinate in pietra realizzate all’inizio del secolo, quando sulla vetta la storica osteria 'Eden San Giacomo' , oggi rudere parzialmente restaurato, costituiva una delle mete preferite della villeggiatura milanese e varesina.
Alcune tracce di terrazzamenti e di mura in pietra sono le ultime testimonianze delle civiltà preistoriche che si svilupparono ai piedi delle Prealpi Varesine tra il lago di Varese e Golasecca; la successiva romanizzazione non cancellò i culti pagani legati soprattutto alla sacralità del bosco, mentre alcune tracce di una cappella dedicata a Santa Valeria, edificata su un crocevia probabilmente nel tardo MedioEvo, testimoniano la presenza di antiche vie di comunicazione, dovute all’importanza strategica della posizione dominante del monte. Ancora oggi i numerosi sentieri che lo attraversano collegano il San Giacomo al Bosco delle Capre a Vergiate, a Corgeno, a Varano Borghi e alla Palude Brabbia.
Ai piedi del San Giacomo, nei boschi verso Villadosia in località detta 'Maria Bambina' si trova una cappelletta eretta dai cuironesi in memoria di un loro benefattore, Luigi Caielli.
LINK DEDICATI:
CUIRONE.NET (http://www.cuirone.net)
MAPPATURA GPS (http://montmars.altervista.org/sangiacomo/)
LA BRUGHIERA DI SESONA , è il regno dell’equitazione per la presenza di un importante maneggio, ma in autunno è anche il luogo preferito dai cercatori di funghi.
Nel territorio vergiatese la brughiera è solo una appendice di quella più vasta che si estende nella cosiddetta 'alta pianura padana', dove dominano incontrastati il brugo ma anche il pino silvestre, la robinia, la quercia e spesso anche la betulla, oltre a folti tappeti di felce.
I TORRENTI STRONA E DONDA , entrambi caratterizzati dalla presenza lungo le sponde di una ricca flora, sono oggi al centro di alcuni progetti del Parco del Ticino finalizzati alla loro conoscenza e valorizzazione. Lungo lo Strona, che scorre ai margini del territorio comunale per poi sfociare nel Ticino, si trovavano infatti antichi mulini, due dei quali funzionanti fino a qualche decennio fa, mentre sul Donda due lavatoi pubblici sono stati recentemente restaurati dal Comune di Vergiate. Le sorgenti del Donda, al centro di una dolce valletta a fianco della strada comunale che unisce Vergiate a Cuirone, hanno alimentato per oltre un secolo l’acquedotto comunale di Somma Lombardo e in tempi più remoti servivano le popolazioni che vivevano ai piedi del San Giacomo.
Dal 2003 Legambiente, in collaborazione con Parco Ticino - Fondazione Cariplo - Comune di Vergiate, ha avviato un progetto per il recupero delle sorgenti che include anche il monitoraggio delle acque, tuttora incontaminate e di ottima qualità.
IL BOSCO DELLE CAPRE , un’area di proprietà comunale nella parte alta di Vergiate capoluogo alle pendici del monte Vigano, è per tradizione il luogo delle feste campestri estive e il punto di partenza per escursioni sul Vigano e sul San Giacomo. Partendo dalla necessità di adeguare le strutture dell’area alle recenti normative, il Comune di Vergiate, aderendo all’iniziativa 'Costruire in Bambù' (un progetto di formazione curato dall’associazione EmissioniZero in collegamento con docenti di varie università italiane ed europee) ha realizzato nel 2003 un padiglione in bambù di circa 500 mq. La struttura è oggetto di studio da parte della comunità scientifica internazionale perché è la prima ad uso pubblico costruita in Europa con questo materiale che è considerato una delle risorse naturali più importanti per un futuro sostenibile.
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